Sulle
montagne della Catena del Lagorai correva la linea di fronte durante
la Grande Guerra del 15-18. Anche nella parte occidentale, ovvero
dalla cima della Panarotta lungo tutto il crinale (circa 30 km) fino
al Monte Croce, passando per la Bassa, il Fravort, il Gronlait, il
Passo Portella, il Sasso Rosso, il Sasso Rotto, Setteselle, lo
Slimber e i monti sovrastanti Palù del Fersina (Valle dei Mòcheni),
si possono osservare ancor oggi numerose tracce della Grande Guerra.
Qui si trovavano affiancati gli standschuetzen ("tiratori
territoriali") del Battaglione Reutte II, Rattemberg, Kaltern I e
Meran II, tutti composti da volontari di lingua tedesca, nonché il
169° Battaglione della Landsturm. In queste zone si possono
osservare con abbondanza resti e tracce di trinceramenti, caverne,
camminamenti, reticolati, baracche ed altre manufatti, postazioni di
artiglieria, osservatori, ma soprattutto un reticolo impressionante
di strade militari costruite a mano, molte della quali ancora in
buonissime condizioni. Sono le zone di cui parla il poeta Robert
Musil, ufficiale su quel fronte, ma anche quelle che, più
drammaticamente, erano percorse dai mòcheni che trasportavano, sulla
schiena, i viveri e i materiali che occorrevano agli austriaci su
quel fronte. Esiste oggi un interessante progetto per il recupero
delle opere storiche lungo il fronte austroungarico che vedeva la
Valle dei Mòcheni da una parte e la Valsugana dall’altra. La spesa
prevista, di 900.000 euro, è finanziata dall'Unione Europea, dalla
Provincia di Trento e dai tre Comuni interessati: Fierozzo,
Frassilongo e Palù del Fersina.
Link utili Azienda per la promozione turistica della Valsugana
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