Trento - Doss
Trento e Mausoleo della Grande Guerra |
Il
Doss Trento (Dos Trent in dialetto trentino) è una piccola collina
che sorge sulla riva idrografica destra del fiume Adige nei pressi
del capoluogo trentino. Si tratta di uno sperone roccioso alto 308
metri circa e ricoperto da 8 ettari di foresta.
Il vero nome del Doss Trento è Monte Verruca. Si tratta di un nome
assegnato dai coloni romani che ricorda senza dubbio alcuno la
strana forma del monte che, se osservato dall'alto, assomiglia
proprio ad una fastidiosa verruca.
Il Doss Trento fu interessato dalla presenza umana fin dalla
preistoria. Nel lato Nord-Est, in un riparo roccioso, furono
ritrovati nel 1890 il cranio di un uomo adulto e i resti ossei di
due bambini risalenti al Neolitico.
Sul Doss Trento sono presenti i resti del perimetro di una basilica
paleocristiana (chiaro segno dell'importanza storica di questo monte
per la città). È probabile che tale chiesa si sia insediata su
un'antico castelliere di età retica, dal quale taluni derivano il
nome del sottostante quartiere di Piedicastello.
Piazzando l'artiglieria sul Doss Trento, le truppe del Generale
Vendôme bombardarono, dal 6 all'8 settembre 1703, la città di
Trento, sparando sulla città ben 400 bombe. La città resistette e
Vendôme dovette ripiegare. L'aneddoto, oltre che essere riportato
nelle cronache storiche del tempo, è immortalato in un acquerello
conservato presso il Service Historique de l'Armée de Terre al
Castello di Vincennes (Parigi).
Sulla cima del Doss Trento sorge inoltre il mausoleo in cui sono
conservate le spoglie dell'irredentista Cesare Battisti con una
relativa mostra fotografica che ne racconta la storia.
Sulla parete sud si trova una scritta scolpita da alcuni scalatori
del Corpo degli Alpini che recita "Per gli alpini non esiste
l'impossibile". Ad omaggio di questo corpo militare il monte ospita
anche il museo delle truppe alpine che racconta le guerre in cui è
stata coinvolta l'Italia.
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